Nei giorni scorsi, durante il Giubileo degli Adolescenti, ho avuto modo di riflettere sulla grande grazia che Dio mi ha fatto donandomi la gioia di ricevere il Ministero del Lettorato in un anno così speciale come questo, in occasione dell’ormai prossima Veglia Diocesana di Preghiera per tutte le Vocazioni. Proprio a Roma, infatti, centinaia di migliaia di adolescenti hanno potuto attraversare la Porta Santa per toccare con mano la Misericordia di Dio, attorno alla quale ruotano tutte le Scritture. E non solo: in questo 2025, il Vescovo Giampaolo ci chiede di lavorare tutti assieme per costruire, nella nostra Diocesi, le Comunità Cristiane Sinodali mettendo al centro proprio la Parola.
Due coincidenze? Non credo… Credo, piuttosto, che il Signore ci stia interpellando, anche per vie diverse, a ricentrarci proprio su quella che è una delle colonne portanti della nostra fede: appunto, la «Roccia della Parola».
Ricevere il Lettorato in questo 2025, assume per me un valore ancora più grande: anche se si tratta di un ministero minore, infatti, sento forte la chiamata di Cristo a incarnare nella mia vita la sua Parola, seppur con i miei limiti e le mie fragilità. Ma d’altra parte, come scriveva San Paolo, noi abbiamo “un tesoro racchiuso in vasi di creta, una straordinaria potenza che non viene da noi, ma appartiene a Dio” (2Cor 4,7). Allora, anche se riconosco il mio essere “creta”, anche se so di essere fragile, sono comunque certo che la straordinaria potenza del tesoro che è la Parola di Dio colmerà i miei limiti e mi permetterà di conformarmi sempre più a essa, così da portarla agli altri nella mia vita e, a Dio piacendo, nel ministero sacerdotale.
Daniele Mozzato
Seminarista